Salvatore RUSSO (Critico d’Arte) da:“Premio della Critica”

Laura Petracca ci propone due vetri decorati. A caratterizzare tali rappresentazioni troviamo linee danzanti e cromatismi “gioiosi”. La luce diventa il plus narrativo. Il buio scompare. Nuove geometrie percorrono la strada del diversamente detto. Architetture prospettiche invadono gli spazi ad essi destinati. Geniali forme nascono lungo il cammino. Laura arriva così a rappresentare precise architetture “ linguistiche”. Una segnica che fa riferimento ad una calligrafica coerente, nasce così un nuovo alfabeto visivo. Non più dunque “tristi” scorciatoie cognitive, ma splendenti realtà che hanno nel colore la loro linea guida. Va riconosciuta a Laura una grande dote, ovvero quella di saper rappresentare al meglio la luce. Allo stesso modo in cui Nettuno domina il mare, Laura domina la luce. L’osservatore che si pone di fronte a tali rappresentazioni non può che rimanere profondamente affascinato.

 

Paolo VINCENTI (Giornalista e Scrittore)

… Blu, rosso, giallo, verde: colori intensi, come forte e intensa è certamente la sua personalità. Parliamo di un’artista molto brava e affermata, una paesaggista, ma anche astrattista, che sa infondere alle proprie opere quel tocco di originalità che le contraddistingue, che dà ad esse quella cifra stilistica personale … (dall’articolo su “Il Paese Nuovo” Quotidiano del Salento del 09/10/2011)

 

Caterina RANDAZZO (Critico d’Arte)

Vivo il senso di appartenenza alla propria terra, dell’artista Laura Petracca che, nella rappresentazione dello stemma araldico di Specchia, fa riferimento a tutta la cultura e alla storia di questa incantevole cittadina. L’artista interpreta in maniera poetica e personale lo stemma ufficiale, arricchendo di elementi caratteristici del luogo, enfatizzando gli elementi già appartenenti all’emblema della località salentina. E’ così che il mandorlo fiorito appare ancor più rigoglioso e ricco dei colori del sud e poggia sul tradizionale cumulo di pietre circondato però da una fitta e viva vegetazione (da Biografie “Le donne artiste” Riferite all’opera: “Stemma di Specchia”).

 

Motivazione del premio “Eccellenza Stilistica”

L’ elevata fattura stilistica dona all’intento rappresentativo un eccelso valore narrativo. L’artista con la sua verve compositiva concretizza il lirismo del suo messaggio.

 

Salvatore Russo (Critico d’Arte)

Se ci si pone di fronte alle opere di Laura Petracca non si può non rimanerne affascinati. Costituiscono delle vere e proprie melodie compositive scandite da una ritmica che ha nell’armonia la sua vera origine. A mio parere sarebbe sbagliato commentare criticamente tutte le opere di Laura, vista l’enorme diversità compositiva. Si passa da opere che ritraggono la Natura, fino ad arrivare a opere astratte o di “sapore” futurista. Ho deciso dunque di analizzare solo la Petracca futurista, ovvero quella che trova nella scomposizione del segno la sua nuova forma realizzativa. Composizioni futuriste caratterizzate da nuove geometrie segniche. Geometrie che non risiedono più sull’asse cartesiano, ma in dimensioni “altre” rispetto a quelle sino a questo momento conosciute. A differenza dei Maestri del primo futurismo, ovvero Balla, Boccioni e Marinetti, Laura Petracca dimostra di dominare con più razionalità il segno. Il Significante acquista un nuovo valore linguistico, scandagliando quelli che sono gli universi verbali del mondo metropolitano. Mentre Fortunato Depero faceva della figurazione “in movimento” il suo leit motiv, la Petracca predilige dare maggiore importanza alla complessità di un segno che è alla continua ricerca di quel filo di Arianna, paradossalmente irraggiungibile per molti, ma che conduce l’Artista alla scoperta di nuove architetture visuali che la collocano sicuramente tra gli eredi del grande movimento nato il 20 febbraio del 1909. Una cromia che attraverso “aristocratici” accostamenti fa in modo che l’astante, normalmente distratto, venga immediatamente attratto dai suoi dipinti. Emozioni dunque che vengono tradotte in linee che non percorrono l’iter “tradizionale” ma che vagano alla ricerca di quell’infinito normalmente sconosciuto. Nasce così il Futurismo della psiche, quel nuovo futurismo contemporaneo che non ha più il compito di narrare visivamente l’uomo in “movimento” ma che grazie a Laura diventa un nuovo Futurismo che analizza graficamente i dettami della psiche, nuove realtà espressive che abbandonata la banalità della forma si concentrano sulla complessità dell’intelletto umano, fino a riportarlo su tela. Quindi potremmo dunque definire le opere della Petracca delle autentiche confessioni segniche.

 

Prof.ssa Liliana Nobile (Critico d’Arte)

La natura, nella personale interpretazione di Laura Petracca, è un inno alla fantasia che nel suo immaginario pittorico esplode con un’esultanza di colori intonati ad un armonico vivere. E’ noto che le opere e i colori riflettono l’intima natura dell’artista che rivela capacità di riflettere emozioni positive espresse mediante un’evidente brillantezza cromatica.

 

Prof.ssa Pompea Vergaro (Critico d’Arte)

Gli astratti dell’artista sono avvolti dalla realtà delle foglie in una danza verdeggiante e affusolata, dove le pennellate filiformi si diramano lungo la tela come se volessero uscire per raggiungerci e avvilupparci o accarezzarci? Chi lo sa!
Critica riferita all’opera: “Forma astratta con foglie”

 

Prof.ssa Pompea Vergaro (Critico d’Arte)

La stagione più luminosa del nostro emisfero dove luci e colori accompagnano la vita della natura. Qui solo essa predomina nelle abili pennellate dell’artista dai speranzosi orizzonti.
Critica riferita all’opera: “Estate”

 

Prof.ssa Anna Francesca Biondolillo

“Creatività di valido linguaggio pittorico, ancorata ad un figurativo che riflette l’intimo stato d’animo che conduce ad accattivante visione fruitiva.”

 

Dott.ssa Nadine Giove (Critico d’Arte)

“La poesia pervade l’intera opera di Laura Petracca, che conduce lo spettatore verso mondi d’intima bellezza. La purezza dei colori, la leggiadria delle forme, l’equilibrio compositivo delle pennellate sulla tela: tutto suscita un incantato stupore in chi osserva le sue opere. La natura è resa romanticamente e con sensibilità squisitamente femminile . Tuttavia il segno trattico è ben disegnato, dai contorni precisi a punta di pennello. Tutto ciò rivela un istintivo talento da parte della pittrice, che senza timore rivela ciò che più le sta a cuore. L’arte con lei diviene così ritratto idilliaco di un universo dall’atmosfera magica e sognante. Laura Petracca è artista dallo stile personale, che ci svela il suo Io interiore, intingendo il pennello nella sua anima per creare splendide opere: al fruitore non rimane che coglierne gli aspetti più profondi e farsi ammaliare da esse.”

 

Dott.ssa Elena CICCHETTI (Presidente dell’Ass. Art in The World e Galleria Studio Arte 4)

Opere dalle vibranti emozioni. Il punto saliente che ricorre nei suoi dipinti é la luce, simbolo di vita, di armonia e serenità. Colori intensi, ora contrastanti ora elaborati con gradualità tonali. Riesce ad interiorizzare la narrazione estetica dando risalto agli stati d’animo, ai sentimenti e ai suggerimenti di una poetica percezione. Le sue opere sono specchio dell’anima che nella sua creatività riesce a concentrare il suo immenso amore per la vita e la bellezza.

 

Dott. Dino MARASA’ (critico d’arte)

“ Forme, cromie e soprattutto luce. Infatti la prima impressione che si ha osservando la opere dell’artista Laura Petracca è la luminosità emanata dal supporto con una non comune naturalezza. Inebriata dalla mediterranea luce della sua terra riesce a trasferirne nei suoi lavori la potenza e l’espressività. Sia in un paesaggio che in una decorazione si percepisce la festosità e l’esuberanza della sua personalità che vivida emerge dalle cromie. La nostra è dotata di una forte emozionalità espressiva che è stimolata da ogni particolare del reale. Una sintesi compositiva e coloristica che rende l’espressione pittorica certa e decisa come il carattere delle sue pennellate che, con incredibile precisione, rivelano gli stilemi e i decori che gli sono familiari. E’ un’artista poliedrica, che ha compiuto una ricerca confrontandosi con varie correnti Laura Petracca e vittoriosa esce da ogni prova dando saggio certo della sua abilità e del suo spiccato senso artistico.”

 

Prof.ssa Nadine GIOVE (critico d’arte)

“ Laura Petracca gioca con i colori e con le forme in maniera del tutto ludica e scanzonata. Il gioco cromatico infatti allegro, cosicché ogni sua opera possiede una grande energia vitale che si irradia direttamente sullo spettatore. La mano dell’artista è facilmente riconoscibile nella maniera in cui il segno trattico si spezza nel colore, che tuttavia s’ingentilisce nelle forme eleganti e quasi stilizzate dei suoi paesaggi. In particolare nelle sue marine si respira l’aria profumata del mare lambiti idealmente dalla gentile brezza in un’esplosione sinestetica di sensazioni. Laura petracca usa stilemi e tecniche grafiche dando un tocco femminile a dipinti di effervescente bellezza.”

 

Michele Andrea VINCENTI ( giornalista)

Una Natura placida e rassicurante è il punto focale intorno a cui ruota l’arte della pittrice Laura Petracca. L’intento dell’Artista è quello di dar corpo tramite i colori non solo alle sue più profonde e personali emozioni, ma anche e soprattutto al forte ed insito potere che i colori stessi hanno di “curare” lo spirito mentre lo sguardo quasi ipnotizzato scorre lentamente sulla tela. La cromoterapia nell’arte di Laura Petracca, sia essa volontaria o no, è il mezzo di cui si serve l’Artista per codificare i suoi stati d’animo, la percezione di un momento, un malinconico ricordo e la poetica immagine di una Natura che diviene lo specchio dell’animo umano, una Natura di leopardiana memoria. Da questa differisce però nella concezione temporale; nelle opere di quest’ Artista il tempo sembra del tutto assente, non ci sono parametri temporali per orientarsi, la vera bussola è la poesia del colore. Davanti a questi dipinti il pensiero sembra quasi raggiungere un limbo purificatorio che terge l'anima dal grigiore quotidiano, dandoci l’illusione e la speranza che la Natura sia ancora lì per noi, per ricordarci le nostre radici e alleviare il nostro male di vivere in un mondo di vacue luci e sbiaditi colori.

 

Dott. Dino MARASA’ (critico d’arte)

… Per la padronanza della tecnica espressiva e per la stesura di una sintassi artistica che si rinnova sempre in alchimie cromatiche e in stilemi dal tratto raffinato e dalla ben meditata essenza.

 

Prof. Oronzo Russo (Giornalista)

Laura Petracca: la poetessa del colore.
Più che pittura i miei sogni imbrattano poesia. E Laura Petracca mi lascia spesso di stucco. Un tuffo nel vuoto, con lo stomaco a tormentarmi per una strana sensazione di ricerca. Laura, infatti, si mette in discussione in ogni suo lavoro. Nulla di esaustivo, continuo amore per il nuovo capace di appagarla.
Da qui la grande scoperta: i lavori di Laura sono le storie di ognuno e di tutti noi, e non solo perché veniamo inebriati da quei colori di cui lei è padrona ma perchè intuiamo le combinazioni del suo essere, in tutte le lingue, in tutte le pelli, in tutti i dialetti, in tutte le preghiere e le bestemmie, che diventano infinite, ma, soprattutto, perché l'ansia dell'assoluto di cui Laura è continuamente alla ricerca, è connaturata ad ogni essere umano, che la intuisce anche nel grigiore della vita.
Il suo cammino non è caratterizzato dalla paura, dalla chiusura, dalla sfiducia, ma dalla curiosità, dallo stupore, dalla coscienza della sua forza. Mai però connaturato da sicurezze, da verità, ma solo dalla bussola del senso e dell’umiltà che le appartiene.
Ho riguardato le ultime quattro opere con cui Laura mi ha soggiogato in un CD d’era moderna. Ed ho scoperto il grande sogno, quello del colore come poesia, una grande storia che la angoscia dietro uno sfavillante sorriso che le costa molti vuoti a rendere.
La ricerca del colore non ha storia e non c’è tempo per averne. E Laura marcia dritta perchè costretta a vivere in un assioma che chiede del domani. Se non fosse così non sarebbe rispettosa del mondo che la circonda, la molteplicità di affetti che la sommergono, della sua arte. Solo così riesce a comprendere tutte le sfaccettature del colore senza negarne l’esistenza e, quand’è necessario, affrontare spregiudicatamente la realtà.
Il risultato? Delle opere di grande effetto comunicativo, che ti appassionano e pervadono, senza lasciar traccia di scontato perchè Laura Petracca ad ogni tocco si rinnova come per incanto. Ed è così che scopri la sua ricerca su tutta la pittura, dai grandi del passato ai contemporanei, da ognuno traendo ammaestramenti che assimilati nell’anima scoccano il concerto della vita di un’artista.
Da qui lo scritto di Sandro Serradifalco “L’impronta postimpressionista lascia intravvedere una suadente volontà narrativa riconducibile ad intuizioni cromatiche di grandissimo effetto fruitivo”.
Che non avrebbe – nostra timida intrusione – se non avesse fatto tesoro di tutta la grande pittura che continuamente studia e analizza per impadronirsi di quella linfa vitale che rende il pennello compagno dei veri artisti.

 

Prof.ssa Pina Petracca (Poetessa)

Non conosco le pulsioni che danno l’anima ad un pennello, né la passione che dà vita ad una matita, ma posso conoscere le emozioni che guidano la tua mano tra i colori che ancora di più nobilitano il tuo cuore.

 

Sandro Serradifalco (Editore di “Avanguardie Artistiche”)

L’impronta postimpressionista lascia intravedere una suadente volontà narrativa, riconducibile ad intuizioni cromatiche di grandissimo effetto fruitivo. La natura, con la sua veste esortativa del sentimento umano, si manifesta attraverso pennellate fluide e perfette impostazioni segniche. In un susseguirsi di ciani, di magenta e di ocra, la nostra artista confluisce il proprio desiderio descrittivo, in evoluzioni pittoriche di eccellente fascino. Un saper coniugare descrizione e sentimento, che rende tale operato realmente valido ed effervescente nella propria strutturalità tonale. Laura Petracca riesce, dunque, nell’intento di dare valore alla semplicità naturalistica comprendendo il valore che in esso è da sempre celato. Un sincero elogio a tale valente pittrice.

 

Vittoria Bellomo (Direttrice Artistica de “Il Centauro”, Kantiere D’Arte Multimediale, Bari)

La cifra portante di Laura Petracca è senz’altro quella del movimento delle forme, del dinamismo, in piena sintonia con la sua forte simpatia verso il futurismo, a cui fra l’altro rende spesso omaggio con le sue belle opere dedicando tele ricche di segni, sogni e colori di splendida fattura. Un’altra sua caratteristica è quella di reinventare la natura come nell’opera “ Forma astratta con foglie”. Scrive Giuseppe Afrune: “ Le sue sono apparizioni astratte ed anche figurative, ottenute a volte con frammenti puntinati e traiettorie che si intersecano e si sforza di racchiuderli in geometrie razionali per creare virtuali equilibri in spazialità.

 

“ArteRomaEuropa” (Giornale di Arte e Cultura dell’Associazione Internazionale Galleria “ Il Collezionista”)

La bramosia di Laura Petracca per ciò che guarda e verso cui pone la curiosità, traspare con evidenza e solarità, aggirandosi liberamente per tutto ciò che è nuovo fino a divenire percezione visiva. I colori sono gli elementi catalizzatori di una scoperta da completare, quella in cui una parte di verità sia già presente in noi ma per la quale ancora non abbiamo trovato un nome e l’artista, colei che sente in ciò che guarda, riesce a nominare e significare. Su una superficie piatta l’artista colloca le figure e i colori non come delle macchie spontanee, ma disciplinati, riempiendo lo spazio secondo complessi equilibri che l’artista studia attentamente, in una armonica geometria. Laura Petracca usa i colori con libertà, alla ricerca di armonie cromatiche sempre più incisive.

 

Dott. Simone Fappanni (Studioso d’Arte)

LA CREATIVITÀ NELLA PITTURA DI LAURA PETRACCA
Su segnalazione di Dino Cecconi, art director della Galleria “Immagini Spazio Arte” di Cremona, ho ammirato le due opere in permanenza presso la galleria ed ho visitato il sito personale dell’artista. Il trasporto di Cecconi era, in effetti, pienamente giustificato. Laura Petracca è veramente una creativa che sa spaziare a trecentosessanta gradi, capace, cioè, di affrontare molteplici soggetti senza perdere “ elemento non da poco” la propria dimensione creativa, in grado di appassionare. La produzione di questa pittrice si caratterizza a nostro avviso, per un dolce “trasporto” verso la natura: campi di fiori, paesaggi che si perdono a vista d’occhio, scorci di località che si affacciano sul mare, spiccano già a una prima ricognizione. Ma altrettanto coinvolgenti ci sembrano i lavori ispirati ai maestri del Futurismo, il celebre movimento d’avanguardia teorizzato nel 1911 da Filippo Tommaso Martinetti che, ancora oggi, non smette di affascinare pubblico e critica. Laura Petracca riesce a interpretare, in maniera personale, quel senso di movimento osmotico che sta alla base di uno dei principi cardine del Futurismo, attraverso composizioni autenticamente vibranti. Alquanto particolare anche gli “omaggi” a Klimt, a Depero, Matisse, kandinsky a conferma della valente ispirazione di questa creativa. (www.ArteImmagini.it).

 

Vincenzo Abati  (Docente di Storia dell' Arte presso l' Accademia di Belle Arti di Lecce)

Per un rispecchio della personalità artistica che convalidi anche quella umana, si è portati ad oggettivare Laura Petracca una pittrice di temperamento, o meglio, di convinzioni, la quale alterna ad una luminosa sapienza decorativa, di chiara astrazione kandischiana, una pittura responsabile a chiarire con soluzioni di raffinata cromaticità il suo fervore creativo.
Uno stato d' animo inquieto che guarda e si domanda su tutto ma che perviene a conclusioni di grande effetto comunicativo; un lirismo poetico che penetra l' animo delle cose, della Natura, proprio per sottolineare cosa sia essenziale e messagistico in un percorso artistico che voglia proporre fattivamente una propria ricerca senza mai demordere, senza mai contraddirsi.
Di Laura, chiudendo gli occhi, ricordiamo subito quelle tele di fiori salentini, evocati con libera spontaneità creativa, ma vediamo puro quel tessuto decorativo che coinvolge ed incanta, e quella grafica che, quasi con ritmi musicali, vivifica la capacità tecnica e manuale di lei. Immagini tutte racchiuse dentro di noi ma che l' artista fa riemergere, come per incanto, e di porgercele con un largo sorriso di complicità.

 

Prof. Antonio Penna

Se è vero che le opere di un' artista riescono a comunicare sensazioni immediate, ciò è determinante per le opere di Laura Petracca, pittrice nuova, ma già sicura nelle sue espressioni pittoriche.
I quadri di Laura ispirano un senso di dolce serenità per una visione incantata del reale e per una delicatezza di linee, di colori e di forme che richiamano un mondo di favola e di innocenza primordiale. I riferimenti a Kandisky, che sono evidenti in molte sue opere, sono solo un punto iniziale da cui la pittrice parte per una libera e personale elaborazione di elementi pittorici e decorativi.
Ciò che lascia favorevolmente sorpresi è il modo di trattare il colore e la forma con una fantasia aperta a qualsiasi suggestione, eppure così compatta ed omogenea tanto da rilevare un equilibro interiore veramente notevole. Si nota, inoltre, in Laura Petracca la capacità di conciliare colori e forme dell' arte classica e dell' arte moderna in una preziosità di smalti, di argenti e di ori che meravigliano per una ricercatezza che a qualcuno potrebbe sembrare eccessiva ma che in realtà è indice di una minuziosa attenzione al particolare che contribuisce alla felice soluzione dell' insieme.
Anche la natura risente di questa visione estatica e, pur nella mancanza quasi assoluta della prospettiva, appare come il concretizzarsi di un sogno verso un possibile, forse, ritorno ad un incontaminato paradiso terrestre.
 

Maestro Giuseppe Afrune

Le composizioni che oggi Laura Petracca "inventa", ci trasportano in un mondo fantastico, dove la nostra mente e la nostra anima s'abbandonano, come all'ascolto d' una segreta, misteriosa musica, che insiste su certe cadenze... che tuttavia non sembrano mai tornare allo stesso "modo", alla stessa intensità, nell' identica "chiave". Un ritmo sapiente sorregge le immagini in esse contenute ed è come se queste si succedessero in tempi simbolici diversi. Sono "apparizioni", astratte ed anche figurative, ottenute a volte con frammenti puntinati e traiettorie che si intersecano, si sforza di racchiuderli in geometrie razionali per creare virtuali equilibri in spazialità. Si tratta di un 'artista che ha molto operato e molto visto, che ha saputo far tesoro di tante "lezioni" dell' arte del nostro secolo.
I quadri e le decorazioni su vetro sono frutto di approfondite ricerche e di un lavoro lungo e faticoso.
La luce, elemento essenziale di ogni vero tentativo pittorico, viene risolto con rapporti giusti e piena di armonia e non con effetti artificiali. Negli ultimi lavori fantasiosi e decorativi, Laura Petracca è riuscita a portarci in un tempo remoto, con la fantasia, la sintesi, la naturalezza di un' artista del nuovo millennio.

 

Prof. Rocco Vergari (Docente di Storia dell' Arte presso I.I.S.S. di Tricase)

... Il percorso artistico di Laura Petracca denota una attenta, profonda, conoscenza del processo artistico moderno, che tradotto con linee e colori, evidenzia un denso e gioioso interesse per i fatti che legano l'uomo alla natura, quasi legami insolubili dell' esistenza umana.
In alcune rielaborazioni di opere, Laura riesce, con il solo ausilio dei colori giustapposti, a migliorare, senza la presunzione di correggere, le opere di grandi artisti. La sua umiltà e la sua giocosità tradotta da linee e colori caratterizzano ed entusiasmano l' osservatore.

Chi ha il piacere come me di leggere il linguaggio di Laura, attraverso le sue opere, sente, vede,... un senso profondo di cristianità.

 

Valerio Utri (Giornalista della Gazzetta dell' arte di Bologna)

... Laura Petracca esprime, con uno stile che potrebbe appartenere ai grandi maestri della storia dell' arte moderna, una condizione sociale che indubbiamente attraversiamo e che naturalmente coinvolge tutti noi. Ottima comunque l' esecuzione grafica delle opere e le composizioni cromatiche nei valori trascendentali.

 

Maurizio Antonazzo (Giornalista Pubblicista)

Dà molto tempo, nell' ammirare le opere di un' artista, non provavo delle emozioni così immediate e fortemente intense, come affermava Paul Cèzanne: "La natura, per noi uomini, è piuttosto in profondità che in superficie, donde la necessità d' introdurre nelle nostre vibrazioni luminose, rappresentate dai rossi e dai gialli, una quantità sufficiente di toni azzurrini per far sentire "l' atmosfera", così appare l' arte di Laura Petracca, con colori solari, vivi e vivificanti, sempre alla ricerca di un indefinibile infinito, ma ben decisa a comunicare le sue emozioni. Quasi irreale la sua opera, ma in realtà così concreta come deve essere l' arte che sa trasmettere un messaggio.
Nelle opere della giovane artista salentina si evidenzia il suo carattere così gioviale, vivace e coinvolgente, allo stesso modo i suoi colori e la sua tecnica sbocciano in un singolare fluire di cromatismi, dove i colori esplodono in un luminoso arcobaleno, rendendo l' osservatore interiormente più ricco. Tratti decisi, pennellate che, una ad una, si ritrovano per formare un tutto pieno di armonia e questo trasmette gioia e vita a chi guarda attento.
Le sue opere sono tutti messaggi di una personalità autentica, di un dialogo preciso con chi ammira la sua arte, che fa trasparire fortemente gli studi svolti a Lecce, eletta capitale di quell' arte barocca, che spesso emerge nelle opere di Laura Petracca, la quale ha saputo esprimersi così efficacemente nella sua vita artistica, permettendo al cultore dell' arte di avere un motivo in più per pensare, per cercare e per captare nelle pennellate e nei suoi colori, l' arte... quella vera!
 

Maestro Luigi De Giovanni

L'arte per Laura è una ricerca istintiva, che da forma alla sua sensibilità e ai suoi sentimenti, un universo in movimento che scaturisce in opere coerenti e uniche. Il suo percorso inizia dall' Accademia di Belle Arti di Lecce dove si specializza in Decorazione. Lo studio del Futurismo e di Fortunato Depero è un momento fondamentale della sua formazione artistica, è proprio a questo periodo che risalgono le opere caratterizzate da mondi fantastici di trasmissioni meccaniche dove i colori vivaci vengono esaltati dalla dinamicità del segno.
Probabilmente in lei è presente un temperamento futurista, infatti come gli artisti di quel bellissimo movimento il suo operare spazia dalla pittura alla decorazione, mantenendo sempre ottimi livelli. Le vetrate, i piatti, i vassoi vengono decorati con segno preciso, linee curve, spesso arzigogolate, armoniche e quasi calligrafiche, con qualche influsso orientale, concorrono ad opere di indubbia originalità, quasi una lieve reinterpretazione del barocco da lei respirato ed interiorizzato nella terra salentina.
Il segno, diventato traccia della sua crescita artistica si evolve in una eleganza compositiva e le cromie concorrono ad esaltare le forme curvilinee e morbide in interpretazioni sensibili e personali. Il legame con il luogo, l' humus dell' ambiente in cui vive ed ha vissuto è presente nelle sue opere ma gli attorcigliamenti della vegetazione del salento, che si intuiscono come ricordo, sembrano sgrovigliarsi per donare sensazioni di serenità, quasi un contrasto col suo essere vulcanico.
Ben consapevole che la linea non sia l'unico strumento espressivo, esalta la sintesi compositiva con esplosione di luce. Nelle opere dell' ultimo periodo l' istintiva stesura dei colori, ora più tenuti e dati in maniera gioiosa a piccoli tocchi, l' armonia e l' equilibrio delle tonalità, l' essenzialità compositiva, le pennellate più libere e accostate, il segno più morbido è reso in modo estremamente personale, scorci e climi di sogno, che ricordano i suo amore per Klimt, fanno di Laura un' artista versatile, matura e libera da condizionamenti.
 

Prof.ssa Mariarosaria Belgiovine (Giornalista e scrittrice)

Una buona mescola che valorizza il suo tratto emozionale, con gusto espressivo ricco di significati, abile nella trasformazione cromatica della natura. L' intreccio gestuale accorda sinfonie coloristiche esprimendo dinamismi colmi di visioni istintive cariche di armonie essenziali.

 

Prof. Oronzo RUSSO (Giornalista e scrittore)

Laura Petracca riesce a colmare un vuoto dell’esistenza con tratti per nulla episodici, di una esistenza sempre piena. Il lavoro e il suo continuo mettersi in discussione, fa di Laura un’artista completa che riesce a delineare la formula della vita senza traumi, pur nell’emozione di una pittura che va al di là del ripetitivo. Colore ed esattezze formali completano la vigilia della piena maturità di un’artista destinata a superare l’angusto modulo regionale per una diversa interpretazione libera da cosmopoliti lacci e destinata alla libera interpretazione dell’arte.

 

Tiziana CAZZATO (Poetessa)

Laura Petracca trasferisce nelle sue opere la solarità della sua personalità, dando vita con la sua spontaneità, a dipinti carichi di intensa creatività e serenità. La pittrice emoziona con le sue opere fatte di luce e colori.

 

Prof. Domenico DISTILO (Docente di Filosofia e Storia presso Liceo Classico "Gerace" di Cittanova (RC))

L’impressione immediata che suscitano i lavori di Laura Petracca è di un’estrema versatilità, di una capacità sorprendente di operare incursioni rapide quanto efficaci in stili diversi adoperando tecniche compositive decisamente appropriate alle tematiche da sviluppare.
L’inevitabile pendant di questa vocazione all’assorbimento e all’adattamento, che può anche funzionare, anzi, funziona senz’altro da ricapitolazione della storia dell’arte del Novecento, è l’assenza di un baricentro, di un’ispirazione unica a cui ricondurre la molteplicità delle espressioni.
In questo Laura Petracca è in toto figlia del suo tempo, di questo tempo post-ideologico dominato dalla koinè, dal sincretismo, dalla dispersione, dall’occasionalità delle fonti e dei motivi ispiratori che ella riesce però ad elaborare sempre con grande padronanza delle tecniche e con modulazioni che rendono egregiamente tutto lo spessore della sua creatività.
Si tratta di un’artista che in qualche modo incarna quel che potremmo definire il paradosso della postmodernità: la coesistenza (sub specie artis) di disincanto e creatività.
 

Prof.ssa Mariarosaria Belgiovine (Scrittrice e Critico d’Arte)

La sua pittura esprime un ricco equilibrio cromatico, sfruttando ogni spazio con campiture evocate dalla sua sana emozione creativa.
Le sue tecniche si alternano, offrendoci aspetti del suo mondo interiore, modulato da affermazioni istintive, stilizzando la semplicità espressiva del suo animo.

 

Dott.ssa Anna Iozzino (Critico e Storico dell’Arte)

Laura Petracca, artista sensibile e preparata, che sa giocare con la tradizione e sa fondere con una sua avanguardia sperimentale. Ha dipinto lo stemma di Specchia come un insieme di elementi disposti armonicamente e secondo norme che costituiscono il contrassegno stabile di questo piccolo paese in provincia di Lecce. La rappresentazione dei simboli ha anche una sua importanza ornamentale ed estetica. Non poteva mancare un accumulo di pietre piatte come elemento riassuntivo della storia, poiché il paese trae il proprio nome dalle “specchie”, termine antico che sta ad indicare i sassi anche di notevoli dimensioni, usati dagli abitanti di quel territorio che si erano rifugiati sull’altopiano per difendersi contro le incursioni dal mare dei barbari durante il primo Medio Evo. Il mandorlo fiorito contro un cielo di un azzurro intenso è il simbolo di un’agricoltura fiorente, che l’artista ha reso ancora più vivace con l’impiego della tecnica divisionista, portata avanti con sapienza ed equilibrio formale.
Fin dall’antichità le manifatture Egizie producevano una gran varietà di oggetti di vetro come perline, scarabei, amuleti, pomoli per mobili e intarsi. Il vetro che è una combinazione di silice, minerale contenuto nelle sabbie dolci, con il carbonio di calcio, ai nostri giorni viene usato da valenti artisti come Laura Petracca, come supporto per deliziarci con composizioni che godono per il loro splendore di un disegno compiutamente simmetrico e di colori primari e secondari in un equilibrio di forme e di ritmi che trasformano un esercizio compositivo in una rappresentazione astratta, decorativa e simbolica, in bilico tra linguaggio ed immagine. La trasparenza del supporto, alterna risultati visivi a secondo della qualità della luce che lo illumina, ma la suggestione resta un dato inconfutabile che dà luogo ad energie di diversa valenza nella ripetizione insistente di moduli grafico- pittorici.